Nota critica di Gianpiero Neri
Poeta
Studio critico di Annamaria Cielo
Poetessa
Nota critica di Paola Azzolini
Giornalista e critica letteraria
Eros Olivotto, Ogni Istante
collana Paradigmi
Perosini Editore - Zevio VR
Euro 13,00
ISBN 88-85409-65-1
In questa seconda raccolta Olivotto riesce a “tacitare”, quasi d’incanto, per ascoltarle compiutamente, le voci segrete del passato e quelle allusive del presente, che lo interrogano incalzanti. Cercando la parola, la trova dentro di sé, mediata da mille presenze della natura, delle persone, della storia, e ce la consegna in una poesia che, nel suo farsi, scopre in profondità il senso e le ragioni della propria funzione. Il gioco ininterrotto tra ricordo e prospettiva, dentro un presente cangiante, svela soprattutto i tratti del duro volto del dolore e della morte, confronto quotidiano con la ricerca di realizzazione; confronto aspro, a volte conflittuale, dai toni quasi beffardi, che lascia tuttavia trasparire, sia pure a fatica, un poi inatteso ma segretamente desiderato: un fendente di luce colpisce e rischiara. Il tutto espresso con linguaggio analogico e metaforico, fonosimbolico e suggestivo, sostanziato nella cadenza variegata del verso e della strofa, dove la pausa acquista spessore di parola, che scende e si decanta nel profondo.
Ogni volto lo stesso volto,
ogni cielo,
lo stesso cielo.
Nulla,
che non sia stato.
Questa luce frantumata
in milioni di stelle,
questa nebbia,
acquattata tra i crinali.
Ogni luogo, ogni voce,
i gesti cauti degli addii,
tutti i ritorni.
Ogni istante lo stesso istante.
Nulla,
che non sia stato.
Che universi ci verranno sottratti
con il semplice gesto di una mano
e quanto amore ci sarà negato
da un cenno d’intesa alle nostre spalle.
Quali diverse, insostenibili
solitudini ci accompagneranno.
Che misteriosa, antica speranza.
Pure, il nostro cuore,
cesserà di battere,
le mani lasceranno,
ciò che avremo voluto.
Fino a quando,
incuranti della pioggia,
rifiuteremo ogni riparo.
Nelle vie
evocheremo amici,
facili anni,
indebiti destini.
Nelle vie,
improvvisa come un’alba,
la nostra voce.
Quanto trovato,
quanto perduto,
ciò che non dimenticheremo.
Ogni pena che ci sorprende.
Quel che, infine,
avremo capito.
Domani
Una nube ci potrebbe distrarre,
suggerendo un profilo.
Vorremo sapere.
Lasciato il sonno,
scruteremo il cielo.
Portate un abito azzurro!
La luce ha lasciato i suoi occhi,
giovani ombre
ne vegliano il sonno.
Ora il vento trascina la neve,
l’aiuola è gelata.
Scegliete un abito azzurro.