Come sapessi: Recensione di ELISA GIUSTO
La meravigliosa silloge “Come sapessi” di Eros Olivotto, edita da Perosini Editore, è un’immersione in sguardi, paesaggi, profumi e ricordi che abitano il cuore del poeta, che ci invita a passeggiare insieme a lui, avvolti dai suoi versi che fermano il tempo e regalano vivide emozioni. La raccolta si apre con una poesia dal titolo “Questa terra”, che porta a riflettere sul nostro essere ospiti e figli di questo mondo, legati dalla fratellanza e dalla comunanza con ogni elemento naturale, che racchiude in sé meraviglia e desolazione, morte e rinascita. Due sono i componimenti legati a maggio, mese in cui esplode la fioritura delle rose e delle emozioni e si rigenera il flusso poetico. Nella poesia “Maggio” il poeta ci mostra l’incedere degli aromi, disegnando una danza profumata che inebria. Nella chiusa scuote il lettore con la potente sinestesia “grido del ciliegio” che a me ha comunicato significati apparentemente contrastanti, ma in realtà indissolubilmente legati: stupore, solitudine, nascita e dolore. L’innocenza e la fanciullezza sono temi cari al poeta, che ne parla con estrema delicatezza in poesie dalla raffinata eleganza, come “La mia scuola” e “La veste”. Tra luci e ombre si svelano panorami noti e dolci nostalgie. Gli emozionanti versi che l’autore dedica agli affetti più cari commuovono fortemente per la profondità del sentimento che muove la penna e smuove i cuori. Eros ci invita a smettere, almeno per un attimo, di precipitare nella fretta e di trovare tempo per leggere, pregare, contemplare i luoghi che abitiamo e che ci abitano e scoprirne di nuovi. Ci comunica il piacere del silenzio, anche in compagnia di chi amiamo, prezioso alleato per osservare “le Cose”, gli sguardi e i sorrisi, e per scrivere.
Ho amato particolarmente la breve e icastica poesia dedicata all’immensa Sylvia Plath, che riporto:
PlathVaghi, ora,in quel tempo non vissuto.Sola.
Elisa Giusto